La diastasi addominale, come riconoscerla e trattarla

La diastasi addominale è un problema che molte donne si trovano ad affrontare dopo la gravidanza, ma di cui non sempre si hanno sufficienti informazioni tali da riconoscerla.
È un problema diffuso, ma ancora troppo poco conosciuto.
Ecco perché voglio spiegarti di cosa si tratta, come riconoscerla e quali sono i trattamenti più efficaci.

 

Diastasi addominale

 

Cos’è la diastasi

Per diastasi addominale si intende la “divisione” longitudinale del retto dell’addome, il muscolo principale della parete addominale anteriore. In pratica, le due parti di cui è costituito questo muscolo si allontanano eccessivamente l’una dall’altra per via del rilasciamento dei tendini della linea alba.

Questo processo avviene fisiologicamente durante la gravidanza per la pressione esercitata dall’utero in crescita e per i cambiamenti ormonali tipici di questa fase.

Compare dalla 14esima settimana di gestazione e dalla 35esima il 100% delle donne presentano diastasi.

È quindi è un processo fisiologico che però dopo circa 8 settimane dal parto deve ridursi notevolmente e risolversi entro un anno.

Solo nel 30% dei casi la diastasi permane anche dopo 12 mesi dal parto.

Si parla di diastasi addominale quando la distanza tra la fascia destra del retto addominale e quella sinistra è superiore a 20-25 mm.

diastasi addominale

 

Come riconoscere la diastasi

Uno dei sintomi più comuni di diastasi è la presenza di una “cresta o pinna” che sporge lungo la linea alba quando si aumenta la pressione all’interno dell’addome ad esempio facendo il classico crunch. Molte donne riferiscono anche di avere una forma innaturale della pancia che rimane molto gonfia e sporgente anche dopo 6 mesi dal parto.

La diastasi non è questione di estetica ma di salute

La diastasi non è solo una questione estetica, ma è causa di molti disturbi e per questo va trattata da un fisioterapista formato in questo campo. 

Ecco i principali disturbi legati a questa condizione: 

  • dolori alla schiena che si affatica più del normale 
  • instabilità della colonna (iperlordosi)
  • sensazione che la schiena sia debole e sia impossibile anche sollevare un peso
  • dolori alle anche e al bacino
  • incontinenza urinaria e rischio di prolasso 
  • difficoltà digestive, nausea, senso di pesantezza 

Cosa posso fare per la mia diastasi?

Nel mio protocollo di esercizi per la diastasi utilizzo:

  • esercizi di ginnastica ipopressiva per aiutare a riavvicinare i retti dell’addome e per imparare a gestire le pressioni addominali
  • esercizi posturali per stabilizzare e rinforzare la schiena
  • trattamenti manuali per ridurre le tensioni miofasciali 
  • migliorare l’aspetto estetico attraverso l’uso di onde d’urto e radiofrequenza per ridurre eventuale pannicolo adiposo e aumentare la produzione di collagene per contrastare la flaccidità cutanea.

Per tutte coloro che volessero contattarmi per una consulenza o altri consigli potete farlo chiamando il 333/2566295 o scrivendo a mariachiara.strappelli@gmail.com

AUTORE: Dott.ssa Mariachiara Strappelli – Fisioterapista

 

la Dott.ssa Mariachiara Strappelli – Fisioterapista

si trova a:

Grottammare in Via Fratelli Rosselli, 5

c/o lo Studio Medico San Pio V

Tel 333 2566295

 

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